“TERRANERA”
Sfruttamento agricolo nelle campagne del catanese, presentato al Teatro Sangiorgi in anteprima nazionale il docufilm prodotto da FLAI e CGIL di Catania
Alfio Mannino e Pino Mandrà della FLAI protagonisti del documento di denuncia. Vestendo i panni di sindacalisti di strada, ruolo rilanciato da alcuni anni dalla Federazione dell’Agroindustria etnea, colloquiano con lavoratori e caporali e visitano la vergogna delle disumane baracche nelle campagne. Alfio Mannino: “Il documentario non è solo denuncia, ma il nostro vuol essere un messaggio di speranza”. Serena Sorrentino: "Urge una battaglia di difesa della qualità del prodotto che tenga conto della qualità del lavoro"
Sono mattinate fredde e buie, ore prima dell'alba, in giro fra piazze e marciapiedi, in attesa che loro, i caporali, passino con il furgone per caricare a bordo i braccianti agricoli. Questi sono italiani, rumeni o extracomunitari. Si fanno la guerra tra loro, una guerra fra poveri. Non sanno quanto saranno pagati a fine giornata ma sanno che dovranno anticipare 5 o 10 euro quale "pizzo" per poter salire sul furgone. Qualcuno porta con sé i figli minorenni, qualcun altro addirittura i neonati. Difficile trovare parenti o amici che li accudiscano mentre mamma e papà raccolgono arance. Poi c'è il capitolo dedicato alle donne straniere, spesso ricattate sessualmente. La loro voce è interpretata dalla bravissima attrice Lucia Fossi. Infine la vergogna degli alloggi di fortuna per i rumeni, ripresi dalla telecamera tra rifiuti ed escrementi in una scuola abbandonata di Paternò e la compassione della parrocchia di Biancavilla, dove spesso padre Beniamino accoglie le donne straniere diventate madri a seguito di violenza. È un mondo ingiusto, il mondo dello sfruttamento e del degrado, il mondo che fa male anche solo conoscere, e che eppure vive accanto al nostro di cittadini cosiddetti "normali" quello documentato nei poco più di venti minuti di "TerraNera" , il docufilm prodotto da Cgil e da FLAI Catania, realizzato dagli stessi sindacalisti per la regia di Riccardo Napoli e proiettato in anteprima nazionale ieri al Teatro Sangiorgi. Il coautore è il sindacalista della Cgil Massimo Malerba, ma un ruolo decisivo hanno avuto anche Pino Mandrà e Alfio Mannino, che nella vita di tutti i giorni sono sindacalisti Flai e in questo caso agiscono nella veste di "sindacalisti di strada". Sono loro che interrogano i lavoratori , si inoltrano in luoghi di difficile accesso e cercano di intervistare i caporali.
Sul palco del Sangiorgi, ieri sera sono saliti anche gli autori, Alfio Mannino e Pino Mandrà, insieme a Vito Lo Monaco, della rivista "ASud Europa" realizzata dal Centro studi Pio La Torre e alla tavola rotonda sulla condizione del lavoro in agricoltura ha partecipato Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Marco Bermani della segreteria Flai Cgil nazionale, il segretario Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, il segretario generale di Flai Sicilia, Totò Tripi, il segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota ("abbiamo deciso di andare nella campagna e di travalicare la linea rossa che nessuno vuole vedere. Di esperienze come Terra nera ce ne saranno altre"). Ha concluso i lavori, la segretaria nazionale della Cgil, Serena Sorrentino. Ha moderato i lavori il giornalista Andrea Lodato. Tra il pubblico anche il Procuratore della Repubblica di Catania, Giovanni Salvi e gli assessori comunali Saro D'Agata e Angelo Villari.
Illustrando i la “Cinque proposte per ridare diritti e dignità ai lavoratori agricoli”, Alfio Mannino ha sottolineato: “Mai mi sarei immaginato di vivere una esperienza umana come quella provata sul campo contattando i lavoratori per il documentario e scoprendo le condizioni inumane in cui sono costretti. Ma noi vogliamo andare oltre la denuncia e lanciare un messaggio di speranza e di fiducia. Adesso dobbiamo mettere in campo alleanze, battaglie e iniziative sindacali e politiche affinché la libertà di schiavizzare i lavoratori venga annullata per sempre in questo Paese”. Gli ha fatto eco Pino Mandrà: “Si dice che il mondo è cambiato, ma c’è ancora la schiavitù. I campieri ieri, i caporali oggi”.
“Ecco la vera missione del sindacato: essere lì dove sono i più deboli - ha detto Serena Sorrentino - ‘Terra Nera’ dimostra che sussistono livelli progressivi di sfruttamento a seconda che si tratti di lavoratori siciliani, neocomunitari o extracomunitari. La CGIL è un sindacato non un'organizzazione di opinione; per questo urge una battaglia di difesa della qualità del prodotto che tenga conto della qualità del lavoro. L' iniziativa diffusa potrebbe essere una delle chiavi per vincere la battaglia”.
(13 marzo 2015)
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